Oggi parliamo di un argomento fondamentale per chiunque decida di seguire una dieta a ridotto apporto di carboidrati o chetogenica, in cui quindi la quota di carboidrati giornaliera è prefissata, bassa e non deve essere superata.
Quando parliamo di carboidrati sappiamo che non sono tutti uguali e non tutti hanno i medesimi effetti sul nostro organismo.
Quando intraprendiamo una dieta che deve tener conto dei carboidrati introdotti ci riferiamo sempre ai CARBOIDRATI NETTI ossia quei carboidrati che il nostro corpo è in grado di digerire e assorbire (e quindi trasformare in energia).
Quali sono i carboidrati che il nostro corpo NON è in grado di digerire o digerisce solo in parte?
Prima di tutto le fibre che non vengono assorbite nell'intestino tenue. I batteri intestinali fermentano trasformano le fibre solubili in SCFA (acidi grassi a catena corta), che apportano calorie minime e hanno effetti neutri o benefici sulla glicemia.
Gli altri carboidrati che non sono assorbibili sono i polioli in cui rientrano i più comuni dolcificanti. Qui trovate l'articolo sui dolcificanti con i carboidrati netti e l'indice glicemico di ciascuno.
A parte i dolcificanti di sintesi come il sucralosio ad esempio eritritolo e stevia non sono assorbiti mentre altri come il maltitolo e lo xilitolo sono assorbiti solo in parte (quindi i polioli derivanti da questi ultimi non vanno sottratti in toto dal computo dei carboidrati).
In linea generale quindi quando abbiamo i CARBOIDRATI TOTALI potremmo sottrarre FIBRE e POLIOLI (questi in toto o meno a seconda del dolcificante da cui derivano)
E questo succede se guardate un'etichetta nutrizionale americana dove è evidente questo conteggio
Nelle tabelle nutrizionali europee e italiane invece le FIBRE non vanno sottratte perchè sono già conteggiate a parte e non incluse nel computo dei carboidrati.
Ecco un esempio in cui si devono sottrarre i polioli (perchè derivanti da eritritolo) ma le fibre sono già a parte